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Romanzo di Michele Capitani
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Storia del nostro nascondino
Romanzo di Michele Capitani
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“Storia del nostro nascondino” è la storia drammatica, divertente, strampalata (narrata in prima persona) di Elisabetta, trentacinquenne storica dell’arte, che si trova di fronte alla misteriosa scomparsa del fratello Lorenzo. Cercando tra i tantissimi e un po’ caotici file del computer del fratello, crede di ricostruire qualcosa della vita di lui e della famiglia, ma si troverà presto a dover fare i conti con cose enormi che mano mano usciranno dal passato… Proprio a lei, solitaria e umorale, mangiauomini ma spesso chiusa in casa, cominceranno ad accadere altri eventi bizzarri e viaggi incredibili, tanto che nella sua ricerca giungerà a capire, anche con l’aiuto di personaggi abbastanza strampalati (un anziano prete, un ispettore che non sembra proprio un poliziotto, alcuni senza-dimora, un bambino sopravvissuto al terremoto, il fratello stesso con le sue memorie, e altri ancora), che la ricerca riguarda soprattutto lei stessa, e che la sua vita, decisamente, non potrà più essere la stessa di prima…
L'AUTORE È professore di lettere nei Cpia (scuole serali statali), in cui si occupa di licenza media per adulti e italiano per stranieri, comprese le sezioni carcerarie. Si occupa anche di esami e certificazioni ufficiali della conoscenza dell’italiano per stranieri. Presta servizio di volontariato con i senza-fissa-dimora. Altre sue pubblicazioni: L’uomo che dribblava i treni. Storie di un’umanità senza fissa dimora Paoline 2016. Romanzi non scritti. Drammi e salvezza nelle storie dei senza fissa dimora Dehoniane 2014. Odissee. Enciclopedia degli aneddoti di viaggio Librinmente 2013. Pinocchio. Le ragioni di un successo Prospettiva, 2010. Il celacanto. Poesie Zona, 2011. Pagina facebook: Michele Capitani - I racconti e le strade
STORIA DEL NOSTRO NASCONDINO
Libro eccellente, pieno di emozioni "reali ". L'autore è stato in grado di trasmettere amore, paura, solitudine e amore fraterno, scrivendo in maniera lineare e diretta. La necessità di capire ed essere capiti è alla base di questo romanzo. Verità a volte celate,che se raccontate possono migliorare la vita.
... e la gioia di uscirne
Un libro delizioso, che scorre come un film, riuscendo a toccare nel profondo il nostro cuore perché tutti abbiamo il nostro nascondino
Un romanzo introspettivo piacevole ed originale.
La scomparsa di una persona cara è il diapason che dà il La a tutto il romanzo. La mancanza è però quella degli affetti sottratti o, ancora peggio, mai concessi. Vuoti da colmare alla meno peggio, ognuno come può e come gli riesce. Poi il mistero si infittisce e, quando tutto sembra più o meno risolto, arriva un terremoto a scuotere tutto e a ricordarci la precarietà di ciò che costruiamo, in definitiva della nostra esistenza terrena. Un romanzo introspettivo piacevole ed originale.
Storia del nostro nascondino.
Ho letto questo libro per curiosità e mi sono ritrovata a divorarlo:non solo per la curiosità di sapere come sarebbe andata a finire ma soprattutto perché 'preoccupata' per Elisabetta! LEI diventa l'amica che vorresti e di cui ti preoccupi e che vorresti aiutare in tutti i modi. Ma quando arrivi alla fine, ti rendi conto che il libro non parla solo di lei, ma anche di te e di come tutti stiamo giocando a nascondino in cerca di noi stessi.
Un romanzo contemporaneo, un gioco introspettivo alla ricerca di
Ho finito poco fa la lettura del romanzo di Michele Capitani "Storia del nostro nascondino". Intanto faccio i complimenti all'autore per il coraggio di portare avanti un intero romanzo attraverso un personaggio di sesso femminile. Io dopo aver molto letto, negli ultimi mesi ho scoperto una passione per la scrittura ed ho scritto per ora solo alcuni racconti brevi. Uno di questi è scritto dal punto di vista di una donna ed è stato interessante ma anche difficile, benché nello spazio di soli cinque o seimila caratteri. Posso solo immaginare quanti problemi abbia potuto presentare farlo in un lavoro più esteso. Le parti più inerenti caratteristiche femminili (pensieri sull'erotismo o i rapporti con gli uomini) sono molto credibili. È stata una lettura interessante, piena di spunti e diversi argomenti. A volte mi sembrava di stare nel computer del fratella della protagonista, Lorenzo, con tutta la pretesa di ordine a mascherare un caos completo e ingestibile. Ma la vita non è organizzata come lo svolgimento regolare di un romanzo ottocentesco. Mi è interessato soprattutto il mondo della gente di strada, che qui si incontra come presenza fantasmática ad inquietare le ricerche di senso della protagonista ed io narrante, Elisabetta, oppure attraverso l'impegno del parroco don Marco o dello stesso Lorenzo.
Fatto molto bene!
La lettura di questo libro è stata un coinvolgimento di emozioni. Sicuramente un libro intenso e realistico. Complimenti!!
Bello e complesso !
'' Io non capivo,non riuscivo a spiegami come,ma era impossibile tenermi: sentivo i muscoli delle gambe e le braccia e del viso come un tutto unico,io ero un tutto elastico e felice. Muovere le gambe fino a correre, e la corsa portava il riso con sé , automaticamente. A volte era fastidioso, perché correvo ma senza voler ridere, eppure non mi fermavo, la mia faccia rideva da sé. E avevo paura che mi prendesse in giro qualcuno, ed accorgersene. Anche per questo amavo il nascondino : in esso,se proprio si deve correre, lo si fa solitamente da soli, non guardati ,oppure ammirati,dal momento che regalerai il ''tana libera tutti''. '' ...descrizione geniale! Elisabetta personaggio interesante... Lorenzo è il mio preferito!
molto bello
che dire, questo è veramente un bel romanzo i personaggi sono ben a fuoco nelle loro fragilità e descritti con una notevole sensibilità, la storia è appassionante un libro dove c'è un saliscendi di emozioni e curiosità da soddisfare ma soprattutto i dettagli di vita di strada sono veramente una rara occasione per percepire un mondo, quello delle persone che vivono nel disagio mentale e sociale. le descrizioni degli ambienti e dei percorsi rendono la storia percepibile e coinvolgente.
Concludendo devo dire che si ha un ottima esperienza di lettura, uno di quei libri che quando lo posi sul comodino ci pensi tutto il giorno e non vedi l'ora di tornare a leggerlo.
un nascondino vista mare
Lettura coinvolgente, in cui emozioni complesse vengono raccontate in modo semplice e con uno stile scorrevole, in un continuo rimando fra la narrazione della ricerca del fratello, da parte di Eli, che diventa introspezione, e la descrizione di un mondo, a molti sconosciuto, che è quello dei clochard. Il contrasto ossimorico tra l’immagine del mare in copertina e il termine nascondino sintetizza perfettamente la dualità dell’essere umano: da un lato il nascondino come gioco che tutti abbiamo fatto almeno una volta nella vita e non mi riferisco a quello fatto da bambini, ma al nascondersi da noi stessi, magari per paura delle nostre emozioni; dall'altro l’immagine del mare come simbolo di speranza e apertura al cambiamento.
Finalmente un autore che sa scrivere
Capace di portarti per mano dove vuole, ma senza strattoni. Ti rendi conto che stai vivendo con la protagonista qualcosa di enorme, eppure le pagine si riempiono di momenti da vivere piano piano, come di persone da conoscere
"nascondino": un gioco per bambini da adulti; ricerca interiore.
Mai regalo fu più azzeccato, in questo libro il Capitani ci prende per mano e ci porta nei meandri più atavici dei sentimenti umani. Narrazione che fa vibrare le corde dello spirito, cerca di accordarle con quelle dell' universo.
Lanciando lì l' enigma ; è veramente un enigma?
La combinazione all' enigma della vita è nella lettura, specie se profonda, simbolica e riflessiva; libro avvincente.
Storia del nostro Nascondino
STORIA DEL NOSTRO NASCONDINO- Michele Capitani
“Un giorno, all'improvviso, Elisabetta scopre che suo fratello è scomparso”.
Così le prime righe della trama del romanzo "Storia del nostro nascondino" di Michele Capitani. Devo dire che il titolo di questo libro mi ha colpito subito.
È un libro forte che parte da una ricerca fisica, per entrare poi in una psicologica, fino ad arrivare a una interiore ed emotiva.
Si può ripartire dal basso, perdonando sé stessi, partendo dal vuoto, dalle proprie paure, dai propri sbagli. Ma il perdono è proporzionale all'odio, all'amore, alla fede, tutti temi forti che il libro sa toccare con estrema forza ma anche estrema originalità. L'autore sa comporre con sensibilità curando dettagli e particolari.
Michele Capitani riesce ad intrecciare la vita dei personaggi, a spogliarli, scavare dentro; riesce a far specchiare le emozioni di chi legge in passaggi veri di vita.
È un romanzo che sa interrogarsi e scuotere dentro, che sa intuire paure e fragilità. Si intrecciano le storie di personaggi veri che ruotano intorno a un grande percorso intellettivo, emotivo e anche spirituale. Si parte dalla strada, si parte dalla gente, si parte dai "bassi", e allora riesci a vedere, a sentire con i tuoi occhi. Per conoscere devi entrare nella vita della gente, nel loro nome.
È un libro che sa emozionare, che ti lascia molto dentro. Spinge a tornare, a capire sé stessi, il senso vero delle cose, della vita. Bellissimo.
Storia del nostro nascondino
Càpita talvolta,, in un mondo in cui l'offerta editoriale è straricca, di imbattersi in un romanzo che si tiene sul comodino, si legge con avidità e si rilegge a puntate col freno tirato, per riquadrarne periodi precisi( con la matita...) come fossero perle di vita propria anche fuori dal contesto narrativo, segnalate in caso di agevole ricerca successiva. Perché questo libro è un puzzle mieabile in cui troviamo tracce, percorsi, indizi della vita che viviamo, un giallo dell'anima. Scritto con mano scorrevole e felice, coinvolgente, profondo perché scava nell"intimità dei personaggi e porta alla luce quanto i lettori possono condividere con loro..in cui rispecchiarsi all'infinito come nello svelamento del sifnificato del gioco che è il leit motiv. Da sorbire e ricentellinare come raro cognac d'annata.