9788855350563
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Romanzo di Domenico Carpagnano Collana IRA
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Gli occhi della Basilica
Romanzo di Domenico Carpagnano Collana IRA
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Un noto e discusso imprenditore. in serie difficoltà economiche. viene ucciso nella Basilica di San Pietro a Perugia. Le indagini consentiranno al commissario Anselmi, responsabile della squadra omicidi della Questura di Perugia, di fare emergere storie di violenze domestiche, di usura, di ricatti, di vessazioni, di notizie addomesticate. portandolo. cosi a sospettare della moglie della vittima, di un suo amico, di alcuni suoi dipendenti e, non ultimo, dello stesso parroco della Basilica di San Pietro. Le vicende, apparentemente slegate fra loro, alla fine del romanzo si ricomporranno come tessere di un'unica storia e, ancora una volta, il noir diventerà il pretesto per parlare delle peggiori debolezze umane, ma anche delle bellezze di Perugia e, in particolare, della Basilica di San Pietro un vero e proprio museo, prima ancora che un luogo di culto nella quale, tra i mille tesori di cui si può godere visitandola, c'è Apoteosi dell'Ordine dei Benedettini (una tela di quasi novanta metri quadri, che non tutti sanno che è anche chiamata "la bocca del demonio']
Dal free jazz all'adagio di Chopin
Se Gli occhi della basilica fosse un disco musicale, dovrei dire che la prima parte assomiglia tanto a quei brani, lunghi ma avvolgenti, del free jazz moderno, in cui su un tema musicale di fondo si innestano gli assoli dei singoli strumenti che ci permettono di apprezzare il virtuosismo di ciascun musicista del gruppo.
Ecco così si presenta la insolita vicenda dell'assassinio di un noto imprenditore locale all'interno di una famosa chiesa di una cittadina di provincia, Perugia, scelta dall'autore per conoscenza diretta ma che fotografa lo squallore di varie vicende umane sullo squallore di antichi e codificati vizi della provincia italiana in generale.
La prima parte del romanzo ci permette di capire la psicologia dei singoli protagonisti, soprattutto attraverso i dialoghi, che sono la colonna portante della narrazione, sempre molto precisa e priva di inutili digressioni, anche al fine della scoperta del colpevole.
Il direttore d'orchestra di questa musica, inizialmente sommessa, è il commissario Anselmi, uomo di grande esperienza e di una certa pigrizia fisica, dai risvegli sempre traumatici, affetto da insonnia cronica, non a causa della sfrenata vita notturna che potrebbe fare come single ma per colpa del gatto Mollica che, ovviamente, è il vero padrone di casa e, giustamente, detta i ritmi del sonno e della veglia.
La vicenda all'inizio si presenta confusa (volutamente, grazie alla capacità dell'autore di mischiare le carte) e si tinge di varie sfumature nei retroscena del delitto, portando ad allargare sempre più il ventaglio dei sospettati.
Anselmi che, pur non disdegnando le moderne tecniche ausiliarie di indagine, richiama nel modus operandi commissari iconici come Maigret o investigatori da celluline grigie come Poirot, fonda molto la sua ricerca del colpevole nello studio psicologico e comportamentale dei vari indagati, riuscendo lentamente a risalire al vero movente, di tanti possibili, del delitto.
Nella seconda parte il romanzo diventa più un pezzo swing, agile e scattante, in cui le vicende si intrecciano e si rincorrono fino alla soluzione del misterioso ed efferato delitto, grazie alla capacità di Anselmi di collegare le prove circostanziali alle debolezze umane e riuscendo così a far venire allo scoperto il vero colpevole.
Il finale, che riprende e chiude la storia di uno dei protagonisti del romanzo, sempre restando nella metafora musicale, è addirittura insolito per un noir, assomiglia ad un commovente adagio al piano di Chopin.
Resta alla fine il sapore agrodolce di una vicenda, in cui molti presunti colpevoli sono vittime in realtà della perversione e dei pregiudizi e il senso di quella giustizia che, pur trionfando, non riesce a restituire, a chi ha subito dei torti, quel risarcimento che soltanto gli affetti veri riescono a compensare.
Avvincente
Approfittando delle ferie, finalmente sono riuscita a leggere quest’altra avventura del commissario Anselmi. Come anche i precedenti libri, anche questo giallo ti prende dalla prima all’ultima pagina, attraverso una scrittura fluida e dettagliata nella descrizione soprattutto psicologica dei protagonisti. Ancora una volta Perugia protagonista. Lo consiglio vivamente
lettura avvincente
Il thriller incolla il lettore alle sue pagine grazie ad una scrittura scorrevole e avvincente e che mescola continuamente le carte in tavola.
I personaggi sono sempre descritti per coglierne i tratti psicologici fino a renderli "umani" e reali, ognuno con la propria peculiarità.
Apprezzata la sensibilità con cui si narranole storie dai temi delicati, come i fantasmi del passato influenzano le scelte del presente, e il desiderio di riabilitare dei nomi sottoposti ad ingiustizia.
Dulcis in fundo, la descrizione così familiare e dettagliata della Basilica e del dipinto in essa contenuto e dalla raffigurazione ambigua, ha acceso la curiosità,che mi ha spinto a cercarne le immagini in rete, sottolineando così la mia completa partecipazione alla lettura per poter seguire meglio la spiegazione
Un'altra sfida per il commissario Anselmi
Ho letto l’ultimo romanzo di Domenico Carpagnano dal titolo emblematico e inquietante “Gli occhi della Basilica”.
L’autore prendendo spunto da un dipinto di grandi dimensioni, realizzato da Antonio Vassilacchi, detto l'Aliense, situato nella Basilica di San Pietro a Perugia, intesse i fili di una trama avvincente, all’insegna di un riuscitissimo noir. La tela che sovrasta la porta di ingresso, denominata “Trionfo dell'Ordine dei Benedettini”, intorno alla figura di San Benedetto raffigura prelati, cardinali, vescovi, abati e santi, però se la stessa viene osservata da lontano mostra una figura a dir poco sconvolgente, diabolica, che si identifica con il demonio. Da questa dicotomia tra sacro e profano scaturisce la narrazione. Un efferato delitto viene commesso all’interno della chiesa. La vittima, il Cavalier Fiorucci, un imprenditore perugino, è ritrovato all’interno di un confessionale con il cranio fracassato, il sangue insudicia il pavimento. Da qualche giorno il protagonista frequenta la Basilica per un afflato di fede? Oppure le sue visite in chiesa hanno ben altra motivazione? Il commissario Anselmi, personaggio già incontrato nel precedente romanzo “Una verità comoda”, indagherà su questo insolito delitto. Tutti i personaggi che si alternano nella vicenda vestono i panni di probabili assassini. Ognuno serba una ragione profonda, un desiderio consapevole o inconsapevole di vedere morto il Cavaliere, persino la moglie o il prete Don Aldino. Come nel precedente romanzo anche in questo l’autore affronta tematiche sociali correnti, realistiche tanto da renderlo piuttosto attuale e intrigante.
In conclusione posso invitare alla lettura coloro che ancora non lo hanno letto, dicendo: cosa aspettate a farlo? Non vi deluderà di certo!
Gli occhi della Basilica
Ho letto questo Thriller e ne sono rimasta letteralmente affascinata!
La bravura dello scrittore nel disporre e poi allineare i vari pezzetti di questo puzzle, è qualcosa di sorprendente!
Molto profonda l'analisi di ogni personaggio "coinvolto" nell'omicidio del Cavaliere.
Riemergono ricordi lontani che, nonostante il trascorrere del tempo, come lame tagliano l'anima delle vittime.
Domenico Carpagnano affronta tematiche importanti, di spessore, di attualità... purtroppo!!
Si parla di violenza domestica, quella che rimane nascosta tra le mura di casa, quella che non si comprende, quella che non si denuncia, quella ricoperta da una strana forma di omertà!! Si discute sulla piaga del bullismo, sulle umiliazioni, mortificazioni, sul gusto di essere semplicemente cattivi!
Ma non ci si rende conto che questa violenza psicologica molte volte degenera fino ad arrivare al suicidio!
Si riflette sulla povertà interiore, sulla superficialità dei sentimenti, sul valore che si attribuisce all'apparenza!
I personaggi coinvolti in questo avvincente thriller sono molto diversi tra loro, ma una cosa li lega con un nodo molto stretto : l' Egoismo!
Ognuno pensa a sé, ognuno non si preoccupa del prossimo, ognuno ha il suo scopo e il suo fine.
Devo dare atto allo scrittore di aver trovato un finale degno di notevole considerazione e, soprattutto, di aver regalato al lettore momenti di intensa commozione. Perché anche dietro ad un omicidio, ad un suicidio, alle tragedie della vita... bisogna trovare quegli attimi che riscaldano il cuore regalando un'emozione! Domenico Carpagnano c'è riuscito perfettamente!
Prima di concludere la mia recensione, volevo sottolineare la bellezza artistica che fa da protagonista a queste pagine: lo splendore della Città di Perugia, della sua Basilica (con la bocca del Demonio), delle sue strade, dei vicoli, del suo paesaggio suggestivo e magico!
Complimenti all'autore
che, con il suo stile diretto ed efficace, ha fatto centro dentro alla sfera emozionale del lettore... soprattutto quando ci si ritrova a perdersi dentro al dolce profumo di una "lettera!". Non voglio e non posso svelarvi altro, per cui non mi rimane che
consigliarne la lettura!
Cominciate il nuovo anno regalandovi qualcosa che vi sorprenderà davvero.
Alessandra Di Girolamo
Ottimo Libro
Libro davvero interessante, letto in tre giorni (per me’ un record) con una trama che ti “piglia “ e ti accompagna fino al finale . Sicuramente scritto con testa e cuore. Mi è piaciuto davvero tantissimo.
Anselmi/ Carpagnano cresce
Ho letto il romanzo tutto d'un fiato per la voglia di sapere se la mia idea di chi fosse il colpevole-maturata durante la lettura- coincidesse con quello del romanzo. Infatti, avendo ormai assimilato la strategia letteraria dell'autore attraverso la lettura dei romanzi precedenti e la conoscenza personale dell'autore, ho individuato il colpevole anzitempo. Il romanzo l'ho apprezzato molto perchè la capacità letteraria dell'autore è cresciuta ed è maturata dopo i primi due romanzi.
Ormai non si tratta più di romanzi gialli classici, ma di vera e propria galleria di personaggi e situazioni che ruotano attorno al Commissario- novello filosofo,sociologo, psicologo e politico - per darci la sua idea della vita. Comunque il Commissario è un travestimento dell'autore e pertanto aspettiamoci dai successivi romanzi in gestazione ancora esempi di relazioni umane che producono un delitto commesso da uno solo mentre i colpevoli sono tutti. Ormai Carpagnano, con questo romanzo, è diventato scrittore e mi aspetto altre significative e interessanti prove letterarie per confermacelo.
Un romanzo avvincente!
Leggendo questo romanzo mi sono astratta completamente dalla realtà circostante, per addentrarmi in un mondo davvero ben costruito, vivo e realistico. Terminata l'ultima pagina, mi è parso di essere arrivata al termine di una vacanza, col desiderio di tornare presto a trovare quei personaggi e quei luoghi. Il Commissario Anselmi e i suoi vicoli perugini, caratteristici e suggestivi, permeati da un'atmosfera calda, descritti con pennellate d'artista. Quasi ci si aspetta di essere convocati in questura come testimoni dei fatti. Così ci si sente, testimoni di un racconto davvero plastico, vivo.
La soluzione all'enigma è celata in fondo alle pagine, spiazza, sorprende, come il mistero che avvolge questa splendida Basilica, dove spero che nella realtà si vada solo a pregare. Tenerissima la figura di Mollica, gatto molto amato dallo scrittore e non solo, che spicca tra le pagine con le sue caratteristiche feline, in certi momenti quasi umane. Stupenda la copertina, che a sua volta cela un mistero visivo e suscita grande curiosità . Nel cuore delle pagine, un'umanita' profonda, commovente, velata d'ironia, come per una sorta di pudore intimo, che fa inumidire gli occhi, tra il riso e il pianto. Che dire? Un romanzo da leggere, assolutamente!